Negare ciò che ho provato alla prima osservazione delle opere pittoriche di Paolo Camporota, equivarrebbe negare a me stesso, forse per pudicizia o malinteso scetticismo, una sensazione di doloroso disagio, un richiamo improvviso, ma non inaspettato, ad una realtà che vigliaccamente si cerca di occultare in un cantuccio segreto della nostra mente...